Giovedì 17 gennaio sarà ospite al fotoclub il fotografo Roberto Nencini, presidente del fotoclub FBN di Cecina, che ci illustrerà la sua opera e ci porterà in uno splendido viaggio fotografico.
La serata è aperta a tutti. Vi aspettiamo numerosi.
LA FORMA DEL TEMPO di Roberto Nencini
Il Tempo è uno dei concetti più fortemente inclusi nella definizione di Fotografia. Ogni immagine che ho fermato, è la memoria di un tempo che ho vissuto, amato, distrutto o perduto; ma in essa trasformato in qualcosa di tangibile e indimenticabile. Anche la Fotografia ha cambiato forma nel tempo, da analogica, in cui la grana componeva le immagini, a digitale, in cui qualcosa di indefinibile crea il contorno dei vissuti. Il Tempo è un contenitore silenzioso, di volti, gesti e luoghi. La Fotografia per me è la forma del tempo, il mio tempo, la mia vita.
BIOGRAFIA
Roberto Nencini. Su di me. Fotograficamente sono nato nel 1975 con la mia prima macchina fotografica, una Kodak Retinette regalatami da mio padre. Per questo motivo la fotografia ebbe da subito un ruolo importante nella mia vita, in quanto rappresentò un ulteriore legame con lui, e oggi in qualche modo è diventata la sua eredità più importante. Ho cominciato a considerare la macchina fotografica un compagno di viaggio, un'amica sempre presente, anche durante gli spostamenti, i traslochi, le perdite e le fatiche, pronta a raccontare il mio vedere e il mio sentire. Un giorno mi capitò tra le mani un libro che parlava della camera oscura; la cosa mi affascinò con la naturalezza del voler approfondire il processo fotografico e così ebbe inizio il vero viaggio. Da quel momento non ho mai smesso di rivolgere il mio sguardo al mondo. La mia innata curiosità mi spingeva sempre a provare il nuovo, a cercare di fermare il tempo fissandolo in immagini. Mi rinchiusi per mesi in camera oscura tra acidi e sviluppi, sino ad ottenere quello che cercavo. L’incontro del 1982 con il Fotoclub 3C di Cascina mi dette una forte spinta, decisiva. Incontrai gente preparata e quello che potrei definire il mio "padre fotografico", Silvio Barsotti. Quelli che seguirono furono anni straordinari e di grandi soddisfazioni. Poi i casi della vita cambiano il corso delle cose; iniziai a fotografare quello che volevano gli altri, smorzando in parte la mia libertà espressiva, pur formandomi come professionista e quindi affinando tecnica e rappresentazione. Ma non ho mai smesso di guardare all’anima delle cose e delle persone. Durante i viaggi, che fossero servizi su commissione o solo per piacere, mi sono sempre rapportato al mondo usando come tramite la fotografia, come trait d'unione tra la realtà e il mio sentire. Cerco di guardare oltre l’obiettivo e di entrare dentro la scena, senza mai stravolgere la realtà, solo raccontando le mie emozioni. Ogni viaggio e ogni immagine che lo rappresenta, è legato a un pezzo di vita, ora eterno grazie alla fotografia. Amo fotografare la gente, i sentimenti che vedo riflessi nei loro occhi; raccontare i piccoli paesi e la gente che li abita, le tradizioni, il rapporto con la natura e con gli animali; amo rappresentare le macchine antiche che avevano bisogno di essere oliate con cura per funzionare bene, di cui ascoltavi un suono e capivi cosa non andava. Amo fotografare la città in ogni suo contrasto, l'evoluzione o l'involuzione, la bellezza, per come mi arriva direttamente o riflessa. Amo fotografare anche quello che posso non comprendere completamente perché grazie alla fotografia mi rapporto con un senso critico e partecipato, sempre. Amo fotografare le età della vita, e tutto quello che racconta di questa immensa umanità. Ogni luogo e persona che ho visitato e conosciuto, a volte solo incrociato, lo conservo nelle mie fotografie oltre che nel mio cuore. Ma nel raccontarmi ho scelto di parlare di cosa ha fatto per me la fotografia, non di quello che io ho fatto per lei. Sono iscritto ad un circolo fotografico, il fotocircolo FBN Cecina, di cui sono attualmente presidente, e alla Fiaf, con lo scopo di continuare a condividere passioni e immagini mai dimenticate.